164 d’ una favorita, trovarono poi delitto 1* ascendente d’ una moglie. « Tra le cause della Rivoluzione bisogna annoverare il Duca d’ Orleans, di cui non si può tacere senza taccia, nò si può parlare senza orrore. Egli aveva fomentato un piano contro del Re e la famiglia reale, che sarebbe difficile rendere con precisione, ma le sue distribuzioni di denaro al popolo per far nascere le sollevazioni in Parigi non finirono che coll’ eccidio della sua economia. Senza la notte de] li 6 ottobre 1789, senza la pubblicità del processo degli attentati commessi a Versaglies allora quando fu trasportato il Re come prigioniero a Parigi, le atrocità di questo primo principe del sangue sarebbero rimaste fra le tenebre dell’ incertezza, e le liberalità di un avaro non avrebbero lasciato alla giusta posterità che dei sospetti senza prove. « Gli Stati generali, sempre teatro in Francia di scene cruenti, allora quando hanno voluto operar delle cose, erano già antiquati da 175 anni, cioè dal 1614, e questi però fecero meglio degli altri, nulla facendo. Sarà singolare nell’ istoria, che non già il terzo Stato, il solo passivo, ma bensì i corpi i più interessati negli abusi abbiano domandato gli Stati generali, e che questi sieno stati la rovina di tutti quelli che gli hanno domandati. Non parlerò degl’ intrighi, nè de’ delitti, da’ quali abborrisce 1’ animo, nè del come il terzo stato è divenuto la nazione, dettagli che non possono essere di questa riverente carta, e che furono rappresentati ne’ miei imperfetti sì, ma zelanti dispacci. « Passerò alla Costituzione non ancora finita, e che trovo indefinibile : questa non è Monarchia, perchè toglie tutto al monarca ; non è Democrazia, perchè il popolo non è legislatore; non è Aristocrazia, perchè fino il nome di