260 le sue parole meravigliosamente incitati, superarono con grandissimo ardimento quei dirupi, e investito il nemico ai suoi due fianchi, il ributtarono ad onta della vigorosa resistenza, e il perseguitarono fino a Bardinetto, che fu preso a punta di bajonetta, fuggendo gli Austriaci in gran disordine alla volta di Oeva. Non minor valore spiegava Scherer nella parte a lui assegnata all’ ala sinistra, dal mare fino alle alture occupate dal generale austriaco Ar-genteau. Gli Austriaci furono cacciati da tutt’ i loro ridotti innanzi a Loano, fu preso il villaggio di Toirano, le scoscese rupi per cui il nemico si teneva sicuro, furono superate. E già Scherer avvisato del felice successo sull’ altra parte dell’ esercito contro il centro austriaco, disponevasi alle quattro e mezza pomeridiane ad un movimento pel quale avrebbe potuto totalmente circondare ed avviluppare il nemico, ma in quel momento un furioso turbine di neve e grandine avvolse in oscura notte i combattenti, e i Francesi rattenuti dall’ imperversare del tempo e dall’ ora fattasi già tarda, furono costretti ad arrestarsi. Passarono la notte a cielo scoperto, sotto il flagello della pioggia ; all’ alba volevano rinnovare 1’ assalto, ma gli Austriaci profittando dell’ oscurità s’ erano ritirati a Finale. Nè colà trovavano sosta, perseguitati per quei dirupi, cacciati da tutte le parti, rotta anche 1’ ala destra da Serrurier ; chi si potè salvare andò a far la massa nel campo trincerato di Oeva per riunirsi agli avanzi del corpo d’ Argenteau scappato alle bajonette di Massena. Immensa fu la preda : tutte le artiglierie, gran parte delle bagaglio e delle munizioni ; il carreggio quasi tutto. Andavano i Repubblicani a svernare a Vado e a Savona; la vittoria di Loano li faceva padroni di tutta la riviera di Ponente ; il Piemonte erane spaventato, 1’ Austria vedeva