283 cui derivano i monarchi di Spagna, di Napoli e del real duca di Panna, verrebbesi, col cancellare il nome della loro famiglia, a recar insulto a tutti, offesa questa adatto contraria alle amichevoli relazioni sussistenti coi medesimi, e ai costanti principi! dalla Repubblica stessa sempre professati ; non potrebbe neppure per le stesse ragioni rinunziare ad un dono, da essa sempre gelosamente custodito, come un contrassegno di onorevole distinzione del grand’ Enrico. I maneggi dell’ inviato Venier a Pietroburgo, ed i nuovi avvenimenti fecero che le ragioni addotte dal Snato non rimanessero senza effetto ; non fu più parlato nè del nome nè dell’ armatura, e così ebbe termine questa disgustosa faccenda, nella quale mentre la Repubblica si era comportata a principio generosamente accordando asilo con proprio pericolo ad un principe che gli stessi suoi parenti e i principi vivamente interessati nella sua sorte, come il re di Sardegna e 1’ imperatore, aveano rifiutato di accogliere, egli usava di assai poca delicatezza quando coll’ assumere il titolo realo, col ricevere omaggi, col dirigere manifesti e mantenere intelligenze nella Francia meridionale, non si asteneva dal procurar dispiaceri e pericoli a chi dovea riconoscenza. Se fu brutto il fatto dei-1’ espelleido, convien considerare le querele della Francia tante volte replicate e con sempre maggior insistenza, convien considerare come fino dal gennaio 1795 il conte di Ventimiglia avea assicurato il residente venetq^a Torino Griacomazzi (1) che non sarebbesi di molto prolungata ia sua dimora a Verona ; convien infine considerare quanto possa la legge della necessità, e che la stessa Francia sotto Luigi XV avea espulso il pretendente Eduardo (lì Dispacci G-iacomazzi presso Cicogna.