1^2 P anno, in cui a queste parli trasmigra il bel mondo del fiorito san Marco ; parlo di quel solenne pellegrinaggio che a mezzo il luglio trasforma in penisola e in fiera la divisa e quieta Giudecca^ e per cui il numero delle notti non è pari a quello dei giorni. Imperciocché chi sarebbe d’ animo sì poco timorato, o di sì dormigliosa natura che almeno una volta in sua vita non vedesse sorgere il sole dagli orti di quella terra votiva? Io conosco per lo contrario uomini di tempera così salda e di fede sì ferma, che non troverebbero posa o quiete finché 1’ onda è divisa da quel mobile istmo di legno, per cui si riversa direi quasi tutta Venezia. La notte che altrove interrompe le belle opre, qui non interrompe già il passaggio e la calca, anzi colla notte s’ apre veramente la festa. La traccia incomincia da Iiinge ; 1’ emblema delle sagre, il giulivo pallone sfavilla per finestre e terrazzi, per orti e giardini : e le verdi fronde e le frasche, che fan liete e vaghe ombrelle alle vie; quelle fonti improvvise che si piantano in mezzo alle vie e versano la fresca onda in mille lucenti bicchieri al suono dell’ eterna canzone Acqua da reverendi padrij que’mobili fondachi di frutte, d’ erbe, di fiori, di crepunde pei figlioletti ; le splendide e pulite credenze che al bagliore d<'l peltro e al fumo dell’odoroso fornello stuzzicati