77 getto un lavoro di statistica, sotto il nome di Anagrafi, atto a servire veramente di modello in ogni tempo. Quella scienza che modernamente chiamiamo statistica era senza tanto apparato conosciuta e praticata dai Veneziani fino da. remotissimi tempi, e già Marin Sanudo il vecchio nel XIV secolo esponeva nel suo Liber secreta fidelium Crucis minute notizie sul suolo, sul clima, sui prodotti, sulla popolazione e sulla forza armata di varii Stati, le quali notizie frequenti e abbondanti si trovano altresì nel grande Diario di Sanudo il giovane nel XV, ed in altre Cronache contemporanee, e pei secoli seguenti son preziose le tante relazioni degli Ambasciatori alle estere Corti, e quelle dei Rettori nelle Provincie, continuate sino alla fine della Repubblica. Ma nel 1764 uscì formale decreto del Senato, perchè l’anagrafi da qualche tempo intralasciata fi) si ripigliasse e si rinnovasse ogni quinquennio (2). Diretto l’ingente lavoro dal Magistrato dei Deputati ed aggiunti alla provisione del danaro offre dal 1770 al 1775 in cinque gran volumi in foglio (stampati però in soli sette esemplari ad esclusivo uso del Governo) i risul-tamenti di esattissime ricerche, che contengono la topografia della capitale e delle provincie, le tavole delle loro popolazioni, suddivise per comuni, parrocchie, clero, società religiose e laicali, milizie, religioni, con distinzioni di sesso, di età, di professione, con indicazione perfino degli oziosi, dei questuanti, dei malviventi. Segue poi il numero dei telai, dei folloni, dei mulini, dei fornelli da seta, dei forni e delle fornaci dei minerali, per le perle e pei vetri ecc., opera di tal perfezione che nulla lascia a desiderare. Ed altri cinque volumi ne furono compilati per gli (1) Era già stato richiamato in vigore il 26 luglio 1624. Filza Terra Senato. Fu Venezia la prima ad avere bene ordinata anagrafi. (2) 1 die. 1764, ibid. L