169 nuova miniera, e sin che dura la quale, il nuovo ordine di cose, non perirà per la Finanza, giacché con la creazione di una carta sforzata e senza interesse si è trovata la maniera di sforzar a comprare i beni nazionali. Io non farò 1’ estimo del residuo dei beni ecclesiastici, sottrazion fatta dalle decime abolite, della spesa intiera del tutto, e dei debiti del clero ; ma certamente alienati i beni, restando i pesi senza la rendita, questi graviteranno sul popolo, sopraccaricato anche del mantenimento dei poveri, che non possono più ricever soccorsi dai parrochi e dai vescovi. Già paralizzata 1’ industria ed il commercio in tutt’ i suoi rapporti, un Governo così dispendioso non è sopportabile allo stato della Francia, per cui si prepara un avvenire niente più felice del presente. Non parlerò di esterni pericoli, nè azzarderò pronostici sulla politica degli altri Sovrani, sempre condotta dall’ interesse. « Quando anche 1’ affare de’ principi lesi della Germania non tirasse a serie conseguenze, 1’ interno di questo regno tuttavia non è ridente, e certamente le cose restar non possono nello stato in cui sono oggidì. Non reformido di ripetere nei termini medesimi ciò che ho scritto con asseveranza fin dai primordi nell’ ossequioso mio dispaccio 198, che la rivoluzione presente necessita un’ altra rivoluzione. Ma forse il migliore ed anzi il solo mezzo di pervenirvi è di lasciar agire questa potenza, giacché il bene non può sperarsi che dall’ eccesso de’ mali. « Questa divota relazione distaccandosi dal solito metodo delle altre, mi dispensa pure dal far il ritratto de’ ministri. Uomini nulli, servi del loro salario, de’ quali dopo la rivoluzione riesce cosa indifferente conoscere il carattere. Ma altri tempi esigono altre cure ed altri doveri. I deputati più fanatici del sistema popolare hanno delle società stabilite per una corrispondenza generale Vor„ IX. 22