244 sosteneva anche il carico di Savio cassiere, ossia di ministro delle finanze (1). Chiamato 1’ inviato di Francia gliene fu data comunicazione, dicendogli che persuaso il Senato di secondare i giusti desiderii, appoggiati a convenienze personali, del cav. procuratore Pisani, gli si permetteva di restituirsi in patria per assumere il decoroso ufficio a cui era stato promosso, nominando in sua vece il sig. Alvise Querini col titolo di nobile ad inviato presso la Repubblica francese. Lallement se ne mostrò contentissimo, e assicurò della soddisfazione del suo governo (2). Tale era la commissione con cui partiva il Querini (3). « Dovrà giunto a Parigi produrre le credenziali, che gli verranno colle presenti consegnate, ai soggetti che rappresentano la nazione. Quindi significherà ai medesimi ed a quelli che presiedono al dipartimento politico, che continuando la Repubblica veneta dietro i principii già replicatamente professati, nei costanti sentimenti di sincera amicizia verso la nazione francese, gli avea commesso di andar a risiedere presso di essa, affine di proseguire quegli ufficii che più valessero a coltivare e mantenere la perfetta reciproca corrispondenza. Avrà parti-colar cura non meno di rendere favorevolmente impressi i rappresentanti della nazione del nostro buon animo, che di confermare in essi le migliori disposizioni verso la Repubblica. Nè lascerà all’ occasione di manifestar loro la ingenuità e costanza del Senato nell’ osservare la più esatta imparzialità, e nel caso gli venisse tenuto ragionamento di maneggi e negoziazioni politiche, si dimostrerà privo di particolari commissioni sopra un tale arti) Decreto del Sonato 7 marzo 1795. (2) Esposizioni, 7 marzo e suo ringraziamento, 11 detto. (3) Corti N. 1032, marzo 1795.