251 cusso 1’ argomento, fu deliberato il 28, che essendo necessaria ogni più delicata circospezione per allontanare in faccia alle potenze guerreggianti ogni dubbio circa alla sincerità delle intenzioni della Repubblica, fosse a richiamarsi il Sanfermo, non convenendo più oltre la sua dimora in Basilea, ma che avesse a dirigersi nella materia di questa sua subita partenza in quei modi che non potessero esporre minimamente i pubblici riguardi (1). Ritornò adunque il Sanfermo a Venezia ove rientrò nel suo posto di secretario del Senato ed ebbe inoltre il delicatissimo ufficio che metteva in sua mano la cifra e quindi ogni segreto dello Stato, nè si ha indizio alcuno che il suo contegno in Basilea fosse disapprovato (2). Non è però a tacersi che fin d’ allora parecchi gli davano taccia di un eccessivo zelo spiegato in favore della Francia, prestando arbitrariamente 1’ opera sua alla conchiu-sione della pace di quella colla Prussia e colla Spagna, nel mentre che la guerra de’ Francesi contro queste potenze avrebbe potuto essere utile diversione alle cose d’ I-talia. Sembra che il disegno del Sanfermo tosse quello di pag. 13 av. Scoperte fin d’ allora le mire dei Francesi sui veneti Stati, che già dicevano voler olanclizzare, conoscendo l’insufficienza de’ mezzi a resistervi, cercò, non v’ ha dubbio, amicarsi la Francia, come unico mezzo (e conforme al pensiero del governo) di salvare Venezia. Nega però aver avuto parte nelle negoziazioni, privo cova' era di mandato. La pace in vero della Francia con Prussia e Spagna poteva divenire pericolosa per l’Italia, ma sarebbesi anche senza di lui conclusa. (1) Ibid. e sua lettera scritta dal Castello di s. Felice in Verona al Senato 1797. ('2) Al contrario, vedi la parte in Senato 3 marzo .1796 ove leggesi degl’ importanti servigi « che ha reso il circospetto Rocco (Sanfermo) con la maggior capacità ed esattezza come secretario di questo Consiglio, prima nella residenza di Torino, indi nell’ altra per pubblico comando sostenuta nelle note critiche circostanze a Basilea, quantunque destinato a Londra, sacrificando anche li propri economici riguardi e sempre con quella pubblica approvazione che va in continuazione conciliandosi nelle riassunte pesanti incombenze del proprio ministero a questa parte ecc. ». Fu accettata con 135 voti.