65 nello scrivere italiano ;(1), e in essa si esercitarono i più distinti ingegni di Venezia. Tra i quali basta ricordare Gasparo Gozzi, nome che sarà sempre caro all’ Italia, finche in essa vivrà 1’ amore della natia favella e dei morali insegnamenti presentati nel modo più allettevole, e sotto le forme più svariate. Uscito dal Collegio di Murano, studiò mal volentieri giurisprudenza e matematica, tratto da invincibile affetto alle belle lettere. Delle quali si mostrò poi sempre si diligente cultore, che trasfuse ne’ suoi scritti forbita eleganza, leggiadri vezzi uniti a vera semplicità e a piacevoli arguzie, tanto da farne un caro modello per chi intende a bene ed italianamente scrivere. E quanto di questo fosse fervidissimo amatore, ben dimostrò nella sua Difesa di Dante; come sapesse meravigliosamente adoperare celiando la sferza contro i vizii e le riprovevoli abitudini del suo tempo, fece manifesto ne’ suoi Sermoni. Correggere i costumi, fu principalmente lo scopo che si prefisse ne’ suoi scritti, santa missione che innalza lo scrittore ad apostolo della virtù. Così nel suo Osservatore, così nel suó Mondo morale-, ma stretto dal bisogno, aggravato di grossa famiglia, angustiato nell’ anima da dispiaceri domestici, affievolito del corpo da lunghe e penose infermità, non tutte le sue produzioni corrispondono alla grandezza del nome e al nobile divisamente, e dovette darsi anche ad una letteratura frivola, a novellette, a giornaletti, a traduzioni, lavori fatti in fretta e per guadagno. Le sue lettere sono un modello di semplicità di stile non iscompagnata da un naturai brio perfin quando, come quelle specialmente dirette alla cav. (1) Trai molti famosi Granellescbi non taceremo di Gian Antonio de Luca morto intorno al 1762 nella fresca età di 25 anni, ma i cui sermoni pubblicati solo nel 1818 in Venezia, distinti per originalità, buon gusto e forza, vanno posti tralepiù distinte produzioni di questo genere.