897 ca politica, alla quale ha dovuto sino al presente la sua sicurezza e la sua tranquillità. Egli non teme il proprio vicino, perchè non vuole far niente che possa dispiacergli, ma questo sistema di probità più non esiste. « La Polonia n’ è un esempio recente. Furono i suoi vicini, i suoi amici, i suoi alleati, che 1’ hanno fatta sparire dal numero delle nazioni. Sin tanto che le grandi Potenze hanno sostenuto 1’ equilibrio d’ Europa, la Repubblica di Venezia ha conservata la sua esistenza politica e l’integrità delle sue provincie senza alleati, e senza prevederne il bisogno. Oggidì questo equilibrio è rotto, ed essa non può più esistere senza appoggio. Il Direttorio esecutivo le offre 1’ alleanza del popolo francese. Esso sta per dettare le transazioni, che dovranno fissare un nuovo ordine di cose, ed assicurare la tranquillità dei due mondi. Tal potere ripete dal valore delle armi repubblicane, e nelle stipulazioni non lascierà d’ aver a cuore l’interesse della nazione alleata. Prenderà anzi l’impegno solenne di difenderla con tutte le sue forze, se i suoi vicini volessero inquietarla. Se il Senato acconsentisse a spedire tosto un negoziatore a Parigi gli sarebbero colà indicati con verità é senza riserva i modi di rendere quest’ alleanza egualmente vantaggiosa sott’ ogni rispetto, e 1’ unione de’ due popoli sarebbe assicurata con un trattato, dettato dalla schiettezza e buona fede, sole basi della politica francese. « Tali sono le disposizioni del Direttorio esecutivo. La pace generale sul Continente si prepara : la sorte del-l’Italia sarà decisa. La Repubblica di Venezia alleata alla Francia, avrà tutto ad attendersi dalla sua amicizia. « Ma se per vani riguardi verso i nemici naturali, che meditano la sua perdita, essa continuando a non conoscere i proprii veri interessi, si lasciasse sfuggire il mo-