368 comandato dal generai Bonaparte e dall’ austriaco generale Quosdanovich. Le batterie austriache di campagna erano postate oltre a’ termini territoriali del dominio veneto, sulla strada detta Mercatova, che per la Campagnola di Montechiaro viene a Castiglione. Sembra perù che il primo sforzo siasi fatto nella medesima, dove la cavalleria tedesca manovrò con qualche superiorità. Fino al mezzogiorno la zuffa si mantenne in questa posizione, ma gli Austriaci retrogradavano su Castiglione, dove dalla montagna che ivi domina sulle rovine d’ un vecchio castello, le artiglierie a mitraglia e la moschetteria per le strade e per le finestre danneggiarono acremente la cavalleria francese, e non poco sofferse l’infanteria. Ad ogni modo 1’ impeto di questa e 1’ avanzamento di molte colonne obbligò verso sera i Tedeschi ad evacuare Castiglione ripiegandosi verso Solferino, ed abbandonando qualche cannone. Per le voci che sorsero nel giorno seguente, si vuole che la perdita reciproca tra morti, feriti e prigionieri oltrepassi li quattordici mila uomini, lo che se anche viene esagerato, sarà vero ad ogni modo che ella fu grande, e che in Castiglione erano coperte le strade di morti. « Sulla destra degli Austriaci fu pure vivo ed ostinato 1’ attacco, e 1’ azione durò molte ore. Dicesi che li Francesi ivi sieno stati respinti per ben sei volte con molto danno della lor cavalleria e granatieri. Ciò sembra credibile per essere giunti due generali feriti a Brescia, e due rimasti feriti nel campo, oltre varii capi di brigata. Sulla sinistra non vi fu azione od almeno non giunse a nostra notizia per esser molto lontana . . . Questa prima battaglia sul punto di Castiglione non fu decisiva. Tutta quella colonna si ripiegò a Solferino, paese non più d’ un miglio lontano dall’ altro. L’ ala sinistra con un