355 inscritti dai quindici ai sessanta anni, da dividersi in isquadre con un capo ed un sottocapo, presiedute da due patrizii e due cittadini, e soggette al Consiglio dei Dieci pel mantenimento dell’ ordine (1). Ingiungeva quindi nuovamente il Senato al Batla-gia che vedesse un’ altra volta Bonaparte per rassicurarlo circa alle sue intenzioni, e che vigoroso bando sarebbe pubblicato per contenere i sudditi nella dovuta moderazione (2). Nè dalle parole differirono i fatti, poiché alle offerte che appunto allora venivano agli inquisitori dal capitano e vice-podestà di Bergamo Alessandro Ottolini in nome degli abitanti delle valli pronti a porre e averi e sangue in difesa della Repubblica, rispondevano quelli, mandando bensì lo sperimentato sergente generale Noveller per ordinarli pel caso di bisogno, ma raccomandavano in pari tempo : « che il contegno de’ sudditi nella moderazione, riservatezza e circospezione non doveva essere in menoma parte alterato da questa comparsa di un generale, ma conservarsi nelle massime e nel fatto sui principii della professata imparzialità e tolleranza » (3). (1) Risultarono : uomini da 14 a CO anni Padroni di bottega. 8. Marco..... 6443 ............1429 Castello ..... 10676 ............962 Cannaregio .... 9430 ............960 Dorsoduro .... 7685 ...... 726 S. Polo...... 3194 ............663 S. Croce..... 4863 ......343 . 42241 5083 (2) Delib. Senato T. F. 28 luglio filza N. 26. (3) Il Darù mutilando, raffazzonando i documenti per far ¡or dire a suo modo, si appoggia a questa lettera, per provare le mire di tradimento dei Veneziani. « E ciò che leva ogni dubbio, ei dice,