‘299 da Roverbeìla al provveditore generale in Terraferma (1) e al comandante di Peschiera sulla necessità in cui si trovava, stante 1’ avvicinamento di truppe francesi dalla parte di Brescia, di occupare temporariamente la fortezza, e subito dopo, senza neppur aspettare la risposta, vi entrava. Scriveva immediatamente il Carrara al Proveditor generale avere gl’ imperiali occupata la fortezza, nulla curando le ragioni con cui egli si era sforzato di farli desistere, e alle quali il generale Liptay avea risposto che non essendo Peschiera piazza armata, e presentando un sito vantaggioso, sarebbe stata altrimenti occupata dai Francesi i quali già si trovavano al di qua di Brescia ; che del resto s’impegnava di far avere ad esso Carrara entro cinque ore uno scritto dal generale supremo Beaulieu, a giustificazione del suo operato e a discolpa del Proveditore presso il veneto governo ». A tal notizia non lasciava il Senato di farne giuste querele all’ ambasciatore conte di Breuner (‘2). « Alle costanti direzioni del Senato di perfetta imparzialità furono analoghi li sensi della rettitudine di Sua Maestà Imperiale sempre espressi verso la Repubblica nostra. Affidati noi alli medesimi, si è sempre riposato, come dove-vasi, su quella buona corrispoildenza che conveniva alla coerenza (¡lei principii e dei fatti in ogni circostanza osservati. Non potendo quindi esser derivato dalle commissioni della M. S. a’ propri generali, che si turbasse colla occupazione di Pesci tiera il territoriale diritto di un moderato governo, fermo sempre nel più scrupoloso e-sercizio della propria imparzialità e sollecito di non som- (1) Ibid. 88, 8j, ovo pur leggesi la lettera di Beaulieu. (2) Esposizioni Principi 28 maggio 1796.