127 minazione veneta nel 1404, stanco del frequente mutamento dei signori Carraresi, Visconti, Arciduchi d’Austria. Il patrizio Moro avendo costretto nel 1404 il Carrarese a levarne l’assedio, ricevette il 19 maggio di detto anno nel palazzo del Comune, dai nobili, dal clero e dal popolo il giuramento di vassallaggio e fedeltà alla Repubblica, conservando alla provincia, come al solito, i suoi statuti e Consigli. Alla povertà del Bellunese facea vivo contrasto l’opulenza del Friuli, detto dai Veneziani la Patria, accorciatura di Patriarcato, nome che gli derivava dal Patriarca cui fino al 1420 appartenne (1). Provincia fertile di vini, grani, gelsi, fiorente per industria, arti e commercio, popolata da trecentotrentadue mila settecento ottanta-quattro abitanti. Tuttavia negli ultimi anni della Repubblica, stando alla relazione del Luogotenente (che tal titolo portava il podestà) Angelo Giustinian (2), scemato v’ era il commercio, eh’ egli attendeva con tutta sollecitudine di ravvivare, e vi sarebbe forse riuscito se non fossero sopraggiunti gli avvenimenti disastrosi di quel-l’anno. Era nel paese penuria di legname, e nei contadini una propensione smoderata alla pastorizia come più favorevole alla loro inerzia, onde venivano a patire l’agricoltura. Volgendoci dalla parte orientale all’ occidentale di Venezia, troviamo prima Padova, assoggettata dalla Repubblica nel 1405, e che si mantenne sempre in grande rinomanza pel suo Studio, per 1’ industria dei panni, delle sete, e negli ultimi tempi anche delle cordelle. Decaduto il lanificio, prendeva invece aumento la cultura (1) Vedi questa Storia, t. IV, p. 80. (2) Relazione 1797.