217 rittirai; ora per altra cagione. Accommiatatosi poi il 7 giugno fi), lasciava in suo luogo in qualità d’incaricato temporaneo il suo segretario Giovanni Jacob. Porgeva questi una nota del Consesso nazionale che dichiarava di non volersi ingerire per alcuna maniera nel governo delle altre potenze, ma essere deciso a seppellirsi sotto le proprie ruine. piuttosto che permettere ad altri d’ingerirsi nel suo. Pochi giorni passavano e nuovo imbarazzo sorgeva al governo veneziano dalla venuta di certo Noel, descritto agl’ Inquisitori per segrete informazioni, come uomo inquieto, sedizioso ed immortale (2), in qualità di nuovo Incaricato d’ affari della Repubblica francese, munito di credenziale del Consiglio esecutivo in data 11 maggio (8). Correvano allora tuttavia i tempi dei rovesci della Francia, e le armi degli alleati sempre più avanzando, minacciavano un totale rivolgimento di cose ; per ciò fu stimato prudenza di differire il formale riconoscimento del nuovo inviato. Ma quanto più importava alla Repubblica il differire, tanto più mostravasi infervorato il francese nel conseguire il suo intento, onde presentava una lunga memoria sulle condizioni della Francia., dicendo che i soli nemici di essa erano quelli che si affaticavano a seminare la discordia tra le due repubbliche, eh’ egli confermava da parte del suò governo le ottime intenzioni di questo verso la veneziana, non cercando esso punto di farsi nemici, ma non temendo neppure quanti fossero per dichiarategli contro, nè ambizioso nè pusillanime : non aver Venezia alcun motivo di lagnan- (1) Esposizioni Principi. (2) Comunicate 8 e 25 giugno. All’ Arch. gerì. (3) Era sottcscritta da Le Brun, Olavière. Dalbarade, J. Bou-chette, Goliier, Garat. Era indirizzata : ai nostri carissimi amici alleati e confederali, e dichiarava mandare il Noel per vieppiù raffermare la buona corrispondenza. Von. IX. 28