102 cosa vile e indecorosa, esso viene coltivato da persone in parte forse oneste, ma in pieno le meno stimate dalla nazione, ed esercitato più per necessità cho per genio e per istituto, non essendovi in chi lo esercita che le viste di un semplice particolar interesse ; ed è forse nella maggior parte di esse la sola base dei loro pensieri il monopolio, la mala fede, l’inganno ; nè importa alle medesime che lo Stato si spogli di dinaro purché giungano a procacciarsi un particolare vantaggio. Questa gente volgare, in cui per altro trovasi spesso taluno che ha delle cognizioni molto utili, non può intervenire negli officii e ne’ magistrati, nè somministrare quei lumi tanto necessarii, e che non s’ acquistano che con la lunga esperienza ; e questo è il motivo appunto per cui i nostri maggiori, che maneggiavano essi medesimi il commercio, lo facevano sì utilmente, perchè ne conoscevano praticamente le circostanze tutte e i rapporti. Oltre a tutto ciò è da riflettersi, che il disprezzo dei nobili verso della negoziazione fa che gli stessi del popolo se ne arrossiscano, e invece di animar i figli alla mercatura cerchino d’impiegarli in altre incombenze, le quali abbenchè siano in sè stesse piuttosto nocive che utili, hanno per altro secondo li pregiudicii correnti un aspetto di maggior lustro e di nobiltà ; e vedesi tutto giorno col fatto, che un mercante divenuto ricco, pensa tosto ad acquistare de’ fondi ed a farsi nobile, conte o marchese, per lasciare i proprii figli o nipoti in un grado che falsamente si reputa men vergognoso. All’ abbandono de’ nazionali subentrano i forastieri nel modo che di sopra si è detto ; si spogliano le popolazioni del vivo dinaro ; vien meno 1’ industria ne' sudditi ; mancano ne’ Magistrati le cognizioni dei particolari dettagli delle cose, abbenchè ne conoscali le massime ; man-