139 cesso alla carica, fremette il mio animo al vedere impudentemente delusa la pubblica caritatevole intenzione. Sciolto questo massimo ramo d’ interna economia da ogni legge e disciplina del principato, non averne altra che quella destata dall’ interesse, dall’ avidità e dalle estorsioni di pochi aventi uomini, fattisi arbitri del primo articolo della generale sussistenza ». Partendo da Corfù trovasi a non molta distanza l’isola di santa Maura, sfortunata allora per la sua situazione al confine ottomano, dai cui abitanti veniva infestata. Povera delle produzioni del proprio suolo, proponeva il Proveditore come mezzo opportuno al suo risorgimento, 1’ escava-zione ed il riaprimento del lungo canale posto in mezzo a quelle estese lagune, che dividono l’isola dal turco paese di Ceromero, progetto altre volte proposto al Senato e da lui approvato. Ne avrebbero avvantaggiato 1’ agricoltura e l’industria, il commercio (1), la navigazione, sarebbe cresciuta la popolazione, avrebbe profittato lo Stato nel trasporto delle derrate. Vasta l’isola di Cefalonia, ma spopolata e montagnosa; fertile però al piano di preziosi prodotti, che l’istituitavi accademia agraria avrebbe contribuito ad accrescere e migliorare. Si distinguevano gli abitanti per perspicace ingegno ; la progrediente civiltà vi avea ammansato i costumi per natura violenti, ma non isradicato lo spirito di partito e di preminenza, causa per lungo tempo di divisione delle famiglie. Il Consiglio avea bisogno di un ordinamento simile a quello di Corfù, e miglior sistema richiede vasi nella elezione degli ufficii. Spinti da naturale inquietudine ed eccitati dagli allettamenti di Russia, (1) Col dispaccio 10 novembre 1791, accompagnava una lettera del predecessore Agostino Soranzo, che tutti questi vantaggi minutamente sviluppava.