119 Turchia e in Barberia ; dall’ olio e dall’ uva passa, che si ricavavano principalmente dalle isole Jonie; dal sale, che acquistato a basso prezzo in Lombardia, e derivato dalle stesse isole Jonie e dall’Istria (dappoiché, come non abbastanza profittevoli, s’erano quasi affatto abbandonate le saline della Laguna), veniva venduto in Lombardia (1) ; dai vini del Friuli ed altri oggetti. Nè fonti di profitto meno ricche fornivano la pesca nelle Lagune e nel Golfo, le fabbriche di perle e di vetri a Murano, degli smalti e delle finte gemme che si mandavano nell’ Africa e nelle Indie, e che davano occupazione a più di tremila operai (2). Considerevole numero era pur quello degl’ individui tuttavia impiegati nel lani-fizio, nei panni, e specialmente nelle berrette di lana, che si smerciavano nella Barberia e nel Levante. Continuavano ancora, sebben decadute dall’ antico splendore, parecchie fabbriche di velluto, di stoffe d’ oro e d’ argento, di galloni, di frangio, di merletti ; esistevano raffinerie di zuccheri e di cere. La carta era oggetto di vivo commercio (3) ; celebre sopra altre la tipografia Rem ondini in (1) Passavano nella Lombardia annualmente circa seimila inog-gia di sale del valore di ducati ottantasei al moggio, dal quale de-traendosi l’importo di quello che dai Veneziani acquistavasi a Trapani e in Barberia, restava 1’ utilità di circa quattrocento mila ducati, Ibid. Per ulteriori notizie sui sali e principalmente intorno alla nuova salina di s. Felice e altri lavori relativi, a merito del cav. Astruc, che ne fu il restauratore, vedasi 1’ opera: Cenni storico-statistici intorno alla salina di s. Felice, contenente scritti di Me. Fed. dott. Frizzo, di Federico Federigo, di Gio. Tomasoni, ed un Estratto dagli atti della distribuzione dei premii di agricoltura e d’ industria fatta dall’ I. fi. Istituto veneto nell’ anno 1854. (2) Tali lavori importavano, come da documenti, un milione trecento ventottomila ducati, tra cui figuravano gli specchi grandi per novantaduemila, i piccoli per novantamila, le lastre per novanta-quattromila, i cristalli per quattromila, le contarie o margaritine per seicentomila, lavori a lume e smalti per quattrocentomila. Ibid. (3) Molte erano le cartiere nelle Provincie, donde venivano a Ve-