alleanze. « Le alleanze, essendo inseparabili da oggetti parziali e delicati, hanno sempre delle necessarie frapposizioni, e sono sempre conciliate le forze reciproche degli alleati con i riguardi, con la gelosia, con gl’ interessi e con continue osservazioni confacenti al prorio stato, ragione per cui le forze unite non sono che apparenti, od almeno condizionate a segno che l’influenza dei movimenti non apporta che gradi minutissimi di vantaggio, e che non possono mai decidere significantemente a favore della potenza alleata, interesse essendo di modificarne i progressi per conservare 1’ equilibrio, e per allontanare l’ingrandimento (pag. 92) ». Nè deve mostrare il Governo minor sollecitudine delle interne riforme di cui abbisognasse, intraprendendole però con lentezza, e insieme con perseveranza ed energia, allo scopo di togliere bensì gli abusi, ma senza sradicare, senza innovare tutto, e traendo per quanto possibile le riforme dallo spirito stesso e dalla natura delle costituzioni già esistenti (p. 107). Nel qual proposito, egli accusa il Filangeri dell’ aver pensato di rifondere gli stati e gli uomini, come si rifondono al fuoco i metalli, onde sarebbe stato, ei dice, un gran ministro per far chimiche esperienze. Conchiude infine essere il più grande sovrano ed il migliore governo quello che conosce la sua missione, la opportunità delle sue leggi, corrispondenti alle condizioni e alle aspirazioni dei sudditi ; che più favorisce la negoziazione, non credulo, non soddisfo delle apparenze, ma vigile e premuroso (pag. 120); tanto migliore essere una costituzione quanto le viste sovrane sieno sostenute dal vigore, ed estendibili universalmente sopra le classi di tutti gli esseri in generale, notando che tutt’ i beni ed i mali derivano da quelli che sono negli uffizii, e