396 « L’ avida Inghilterra, che un’ alleanza impolitica unisce in questo momento con dette potenze, dividerebbe le spoglie dell’ Impero Ottomano, avrebbe stabilimenti nel Mediterraneo, che da lungo tempo vagheggia, ed il commercio e la navigazione de’ Veneziani sarebbero annichilati. « Queste tre potenze non perdoneranno giammai al Senato di Venezia la sapienza della sua condotta negli ultimi avvenimenti, ed il suo costante rifiuto d’ entrare nella mostruosa coalizione, da loro formata contro la Repubblica francese. « L’ Europa intiera aprirà gli occhi sull’ ambizione delle due prime, ed esse incontreranno indubitabilmente gravi ostacoli nell’ esecuzione de’ loro progetti, sopra tutto quando la Porta Ottomana trovi ne’ suoi amici altrettanti potenti alleati pronti a soccorrerla. Ma fin d’ ora 1’ Autria prepara senza dubbio i suoi mezzi di vendetta. Ella vorrà risarcirsi delle perdite, che la Repubblica francese le fa sostenere in Lombardia, riprendere la sua influenza ed il suo potere in Italia, e 1’ invasione del territorio veneto è troppo favorevole alle sue mire, perchè la sospenda un istante. Convinta, che con tutt’ i suoi sforzi, e non ostante il barbaro sacrifizio di tanto sangue umano chò fa spargere da due mesi in queste contrade, non può più fare assegnamento sopra la Lombardia, e nemmeno sul Tirolo italiano, che il suo dispotismo ha sollevato, manda essa ora gli avanzi de’ suoi eserciti, ai quali annunzia rinforzi, a stabilirsi ai confini del Friuli. I suoi generali fortificano la Chiusa di Pontiebba, nè tarderanno ad occupare le due piazze abbandonate di Udine e di Palma, con siffatti procedimenti annunziando chiaramente i disegni del loro padrone. « Il Senato crede dover sempre seguire la sua anti-