a65 com’ella sfava umile in quella sua gloria, a vederne quelle vesti succinte, quegli atti di rispetto e di confusione ben si conobbe ch’ella non si sentiva scorrere per le vene l’icore de’numi, e ch’altro non era che un’umile rappresentanza di maggior personaggio; tanto che non diamo tutto il torto a Briseide se le addimostrò cos'i poca osservanza, quasi non si desse per intesa della presenza di quel povero nume, così impacciato che sbagliò fino a sedersi. Nelle sere successive la dea s’acconciò un po’meglio alla maestà dell’Olimpo e nell’abito e nella persona; eh’è quanto a dire si cambiò l’una e l’altro. Sarebbe qui il luogo di parlar delle danze; ma elle tengono troppo al soggetto e si possono dire veramente consentanee ai tempi, quando ogni cosa si faceva alla buona, ed il bello non era ancora assoggettato ai precetti dell’arte. Dalle rimanenti è da sceverarsi per altro il passo a due dei coniugi Maglietta che fu accolto col maggiore favore così per la novità dei passi, come per la perizia dell’esecuzione. Il Maglietta appartiene alla scuola di Paul, e per la forza, l’arditezza de’ suoi passi, il mirabile equilibrio delle sue pirouettes può paragonarsi a quel ballerino, che non è lunga stagione ha fatto le delizie dei nostri balli. 11 Maglietta l’eguaglia pure nella bella premura di servire ogni sera con eguale calore L’ App., Voi. II, 16