173 mento dei confini della Croazia. Rimasti soli, i Russi continuarono tuttavia la guerra, non accettando Caterina l’ingerenza di alcuna potenza mediatrice, finché potè ottenere pel trattato di Jassy (9 gennaio 1792) la conferma del possesso della Crimea, la cessione formale della piazza di Oczakow col suo territorio, 1’ indipendenza della Georgia che le offeriva la chiave dalla navigazione del Dnieper, ed altre utili condizioni. « Dal risultato delle quali cose, così parlava Nicolò Foscarini nella sua Relazione di Costantinopoli nel 1792, sempre più si ravvisa, quanto sia ancor maggiore la preponderanza della Russia verso quell’ impero, e quanto gli Ottomani abbiano sempre più a temere di tanto potente vicino. Fu universale il parere di quei ministri forestieri, che l’improvvisa mancanza ai vivi del principe Potemkin abbia molto influito per facilitare tal pace, sapendo ognuno quanto egli avea interessata la sua gloria sugli esiti di quella guerra, e quanta sia la di lui preponderanza sull’ animo di quella imperatrice. La corte di Madrid e quella di Napoli, come riportai pure nei miei dispacci, hanno agito fin da principio, però separatamente, verso la Porta per condarre il Divano a pensieri pacifici, esibendo, com’ è noto, la loro mediazione ; ma la Porta non volle mai venire seco loro a nessun concreto, credendo più utile per lei di tenersi attaccata al re di Prussia, suo alleato, ad onta che non fosse contenta delle di lui direzioni; e quel ministro di Napoli potè negli ultimi momenti in qualche modo figurare, essendosi di lui servita la Russia quando non mancavano che gli ultimi assensi del sultano alla totale definizione delle negoziazioni di Jassy. Esposto il risultato della guerra e delle politiche direzioni delle Corti indicate, chiaro ne risulta che la condotta del Gabinetto di Berlino non fu quale es- A