370 le inondazioni dell’ Adige 1’ inferior parte della provincia che restava quindi esposta a gravissimi pericoli, lasciando colà perfino un distaccamento di cavalleria per impedire che alcuno accorresse ad estinguere quell’ incendio, ed affondando quant’ era rimasto dei passi dell’ Adige fino ad Anguillara. Da Peschiera aver fatto uscire tutti gli abitanti che 11011 si trovavano forniti di provigioni per tre mesi, con ciò dando segno della intenzione di esporre quella piazza a tutti gli orrori del bombardamento ; asportare essi in alcuni luoghi con violenza le cose necessarie alla sussistenza ed altri effetti dei poveri villici, maltrattandoli anche nelle persone, e interrompendo la navigazione superiore dell’ Adige {1). Continuava la carta. « Entrato in Brescia il 31 luglio il generai Bonaparte fece tosto occupare il castello, i Francesi derubarono la dogana pubblica di Desenzano, e coi cannoni puntati saccheggiarono in parte quell’ abitato ; tanto cresciuti i loro bisogni per gli spedali in Brescia, che qualche giorno si dovette pensare all’ alloggio, e al provedimento di tutto 1’ occorrente sino per sei mila ammalati. Occupata dagli Austriaci la porta s. Zeno in Verona, vi ricomparvero in tempo di notte i Francesi, e nulla curando 1’ angustiosa situazione dei Veneti, nè volendo ascoltare il governatore della piazza, che anche durante la mischia si era recato per parlamentare col comandante francese, senza frappor ritardo fracassarono a colpi di cannone la porta stessa, posero presidii nei castelli e sulla piazza, e bandiera spiegata, nulla curando le proteste dei veneti comandanti (2). (1) Raccolta, pag. 168 e deliberazioni Senato T. F. 13 agosto. (2) Anche di questo fu fatto colpa ai comandanti, quasi avessero voluto proteggere la ritirata degli Austriaci. Darii IX, 46. Lo Species factx mandato a Parigi dice; « E nella loro ritirata (gli Au-