101 ed esempi nelle altre nazioni, se noi siamo stati i primi ad esser loro di modello e di esempio ? I Veneti non hanno creduto di derogar alla nobiltà coll’ esercizio del commercio, ma diedero la cittadinanza a tutti quelli che imprendevano il sostegno e la direzione delle tre arti del lanificio, setificio e vetraria ; onorificenza che si conserva tuttora nelle rispettive famiglie, quando il lor costume, le loro azioni, o la loro miseria non le conducano a demeritarla. 1 nobili siccome sono d’ordinario i possessori delle maggiori ricchezze, così essi devono esser i primi a giovare alla patria e a sollevar gl’ inferiori. Questo è un debito e per natura e per legge annesso al loro grado e alla loro condizione. Non adempie certamente a qiiesto dovere chiunque versa forse più del suo patrimonio a coltivare unicamente il lusso, la morbidezza, il divertimento ; e molto meno la adempie chi seppellisca ne’ proprii scrigni il dinaro ; poiché questo è un togliere un bene alla società, o convertire a danno della patria que’ frutti che la Provvidenza divina depositò in sua mano per suffragio de’ poveri e pel ben essere della società medesima e dello Stato. Questa mala disposizione delle ricchezze fa nascere 1’ odioso contrapposto, che in mezzo agli agi e alla dissipazione de’ nobili e d’ altri benestanti, si veggano delle truppe fastidiose di questuanti e di gente lacera e squallida per mancanza d’impiego. Questo non è certamente giovar alla patria. Il bene che se le deve, il vero giovamento, è il cercar di trarla dalla miseria coll’ impiegare e alimentare il popolo, e coll’ introdurvi delle maggiori ricchezze ; altrimenti si spinge alla rovina coll’ ozio e col mal esempio. In que’ paesi dove si riguarda il commercio, come