183 ogni giorno più minacciando d’una intera dissoluzione. Dipingeva la Corte continuamente esitante e senza guida nè partito, la regina di grande influenza siili’ animo del re, inclinata ad adattarsi alla Costituzione non per profondi e ben ponderati principii, ma in conseguenza di quella riflessione sempre vittoriosa in animo di donna, che non potendo conservare 1’ antico stato, e dovendo di necessità ricevere quasi di nuovo la corona o dalla nazione sotto le leggi proposte e riconosciute, o dai cognati Fuorusciti, 1 quali avrebbero poi voluto esercitare una illimitata influenza sulla famiglia reale, preferiva la prima condizione, accompagnata per di più da una lusinga di quiete, non attendibile certo dalla seconda. Dei ministri, nessuno mostrare vero attaccamento alla persona del re, nè legame cogl’ interessi della Corte, e qualunque fosse 1’ onestà del loro carattere, non potevasi però non vedere che alcuni amavano il posto, gli altri la popolarità, dal che veniva mancanza di disegno e di consiglio, fiacchezza nell’ esecuzione. Il solo nuovo ministro della marina M. Bertrand avere spiegato un poco di energia nel linguaggio tenuto all’ Assemblea e nei provvedimenti fatti all’ occasione della rivolta di s. Domingo, conciliandosi 1’ approvazione della nazione ed il rispetto del corpo legislativo ; dal che vedeasi che un contegno fermo e dignitoso entro i limiti della Costituzione avrebbe potuto imporre e conseguir buoni effetti anche sotto un’ Assemblea disprezzabile e disprezzata. Quanto al popolo, scriveva che il partito repubblicano si andava sempre più propagando, ad esso unendosi tutti gli scioperati e gli uomini torbidi, anzi eragli perfin riuscito di far cadere la nomina del nuovo maire di Parigi nel sig. Pethion, uno de’ suoi, come gli apparteneva altresì il signor Rederer procuratore nei dipartimento della marina ; le idee re-