311 mano, nè si accòrgeva che mancavano le truppe e i generali (1) ; altri rideva vedendo prossimo il trionfo delle proprie idee rivoluzionarie ; tutti volevano e non volevano, gridavano e si accusavano a vicenda. Finalmente fu deciso di proporre il domani al Senato 1’ elezione di due Sa vii del Collegio i quali dovessero recarsi immediatamente a Verona per assistere il Foscarini in una nuova conferenza con Bonaparte in Verona stessa, rassicurare questo generale e dissipare ogni suo dubbio sulle rette intenzioni della Repubblica. Eletti Francesco Battagia e Nicolò Eriz-zo I, partirono immediatamente i due deputati, ed abboccatisi a Verona col Proveditor generale Foscarini, scrivevano tosto al Senato, che mentre era loro di dolce conforto 1’ aver trovato la somma delle cose nella provincia (5) appoggiata in così scabrosi momenti all’ esperienza ed al fervore di un così egregio cittadino, tutto occupato per possibilmente provvedere alle difficilissime e-mergenze del giorno, altrettanto dolore ebbero a risentire al conoscere la indescrivibile estensione dei mali che gravitavano sopra i poveri sudditi e sull’ erario, senza poter coltivare una certa fiducia che preservati fossero gli eminenti oggetti della pubblica tranquillità e sicurezza. « Volle l’Eccellenza Sua Foscarini, continuavano, comunicarci ogni cosa ; e nelle politiche interne ed economiche sue disposizioni, non abbiam potuto che ravvisare la continuazione di quel patrio sentimento che lo ha animato nel corso tutto della illustre sua carriera. Utilissimi furono i limiti che ci ha forniti per metterci al fatto delli rapporti tutti delle vigenti dolentissime conseguenze, e per essere altresì prevenuti del carattere e ge- (1) Memoria ohe può servire alla storia politica degli ultimi otto anni della Repubblica di Venezia, Londra 1798, p. 111. (2) Rapporto 3 giugno, Delib. Sen. T. P. — Manca nella Raccolta cronol.