182 1’ accettatone fatta dal re dell’atto costituzionale e l’accordo ristabilito colla trazione, cambiavano di molto la condizione delle cose, intorno all’ aspetto delle quali il 21 novembre 1791 l’ambasoiator veneto Alvise Pisani informava gl’ Inquisitori (1) colla seguente scrittura, importante pei giudizii che quell’ ambasciatore portava della nuova Assemblea legislativa succeduta il 1. ottobre alla nazionale costituente, come altresì per certe particolarità relative al contegno del re e agli avvenimenti. Scriveva egli adunque, che l’accettazione fatta dal re della Costituzione avea portato grande alterazione nei pensieri delle Corti forestiere, come dall’ altro canto i maneggi corsi tra le Corti forestiere relati vamento alle faccende di Francia e d’Europa, aveano non poco influito sulla piega che le cose aveano preso a Parigi. L’ Inghilterra e la Prussia, disposte in addietro a favorire la Porta contro 1’ Austria e la Russia, si erano date ogni impegno nel mantenere in Francia 1’ anarchia, fomentandovi i torbidi per tenerla in uno stato di nullità esterna ; ma ora cessato quell’ oggetto, e mutato forse per nuove combinazioni 1’ ideato equilibrio di Europa, quegl’ istigamenti di fuori erano venuti mancando, e si erano vedute sparire quelle figure, le quali e col far mostra d’ un esagerato democratismo e col danaro, alimentavano il fuoco dello dissensioni, trovandosi non equivocamente disegnate come emissarie di quei due gabinetti. Dal che era avvenuto che nessun altro movimento insurrezionale’ era scoppiato, benché l’Assemblea attuale non lasciasse di porgerne motivi, e la nazione, quantunque abbandonata a sè stessa, non fosse però meno nelle convulsioni dell’anarchia, le quali al momento meno violente, andavano per altro (1) Condizione europea alla fine del secolo XVIII, Carte Inquisitori.