68 stinsero più 1’ una dali’ altra le condizioni. Come dunque riconoscersi in mezzo a tale uniformità? Per qual segno esterno discernere il grado delle persone? A quest'uopo si trovò appunto la cravatta; da quel giorno ella nacque alla vita pubblica; ebbe un’importanza civile, e fu destinata a ricondurre quelle gradazioni ch’e-rano state tolte nella gerarchia delle vesti; divenne come l’impronta alla quale possono conoscersi le persone compite e quelle che compite non sono. E di vero di tutte le parti del vestire la cravatta è la sola che appartenga all’ uomo, la sola che sia opera veramente individua: imperciocché tutto il merito del cappello, del giustacuore, della calzatura certo 1’ hanno il cappellaio, il sartore, il calzolaro, che ce li consegnarono iu tutto il loro splendore; nulla non ci abbiamo messo del nostro_, se non le sconciature; quando all’incontro perla cravatta siamo lasciati in balia di noi stessi: la stiratrice non fa che arrecarci un pezzuolo di batista o giaco-net inamidato, e disposto, se si vuole^ ma sta poi all’arte nostra, all’ingegno, al buon gusto il metterlo in opra: è come un masso di marmo nelle mani d’un industre scultore o d’un volgar scalpellino. Tanto vale la cravatta e tanto vai l'uomo;