108 far impressione nell’ animo di Vostra Serenità amante dei suoi sudditi, e che tutti deve tentar i mezzi per soccorrerli. Se è vero, che manchi la buona fede, si cerchi introdurla, e tutti si studino i mezzi possibili, che conducano all’ effetto di assicurarla. Qualche cosa si è fatto dal Serenissimo Maggior Consiglio nell’ ultima sua correzione del 1781 nel paragrafo della legge che prescrive discipline per le doti de’ mercatanti ; qualche altra cosa si potrà far in progresso. La base della mala fede sono li giuramenti, che si fanno con troppa facilità. A questa materia si potrà però donar pensiero col commettere le necessarie informazioni a chi appartiene ; e conosciuta la stessa, con buone leggi regolarla e minorarne il difetto. Tutti intanto i contratti che corrono tra mercante e mercante, tra suddito e suddito, tutte le vendite e compere, la maggior parte de’ legami tra l’umana società, li libri mercantili, hanno per base la buona fede. Li nostri mercanti si dolgono che manca la buona fede anche fra gli Esteri, di che ne fan prova li frequenti fallimenti de’ medesimi in alieni paesi, descritti in tante pubbliche carte e stampe. Ma 1’ allegar che non vi sia buona fede per non fai buone leggi, che possibilmente la introducano, diventa uno di quegli argomenti che troppo provano ed in conseguenza nulla provano. Per dir poi, che manchino li capitali, bisognerebbe esaminar la sostanza della nazione ed entrare in un pelago di cognizioni e di esami di cose impossibili a rilevarsi. Pure vi sono stati più di circa tre milioni di capitali per comperar i beni che di ragione delle mani-morte sono stati posti all’incanto. Si sono pur trovati capitali per la fabbrica di tanti bastimenti che durante l’ultima guerra si sono costruiti ne’ squeri (cantieri) della Dominante, di