469 Quanto però strane sono le direzioni dei Francesi, altrettanto saggia e magnanime si manifestano quelle del nuovo Monarca un-garese, che nel dichiarare dal canto proprio la guerra alla Francia assicurò ai suoi popoli che per due anni almeno l’avrebbe sostenuta senza aggravarli d’ estranee imposte, impegnandovi di consenso dei propri fratelli 1’ eredità del fu imperatore Giuseppe II e del defunto suo genitore Leopoldo. Tutte queste notizie le raccolsi dalla voce del suddetto sig. onv. Acton, alle quali una me ne aggiunse e che mi sembra più importante in quanto esige i maturi e previdenti riflessi di Y. S. e di VV. EE. Mi disse dunque che sapeva che al troppo celebre M.r de Semon-ville fosse riescito di guadagnare molti dei sig. Genovesi per ottener alle truppe di Francia il passaggio della repubblica per introdursi nella Lombardia. Che supponeva però che quel governo per salvarsi dalle imputazioni delle Potenze, alle quali troppo importa di tener lontano un tale avvenimento, si sarebbe in qualche modo rifiutato alla formale domanda, ma doveva temersi dei successivi raggiri del Semonville e delle ragioni che troppo interessano i Genovesi a favorire la Francia. IX. Dispaccio Fontana da Napoli 5 giugno 1792 (M.) Serenissimo Principe. Venerdì 1’ antico ambasciatore di Francia presentò a S. M. le ricevute lettere di richiamo, e si pose in privato, contando di restarsene qui sino a che si compongano le cose della sua patria. Credo bene d’ avvertire che accortisi eh’ esse lettere (soltanto dopo che furono accettate) portavano la soprascritta al mio cugino il He di Napoli in luogo della solita e convenuta al mio cugino il Re delle due Sicilie, e siccome può sospettarsi che ciò sia stato fatto a bello studio per quel genio che si ha in Francia di non rispettare i titoli, nè i riguardi dovuti a chi da Dio, dalle leggi e dalla natura delle cose sono stati costituiti in grado di preminenza di onore e di comando, così saranno rimandate esse lettere, nè vi si formerà alcuna