177 nelle antiche massime e negli antichi istituti poteva offrire sicuro argine contro al torrente [delle nuove opinioni, le quali minacciavano di "sconvolgere ogni ordine sociale, per opera dei Francesi ; che quanto a sò vedeva questi generalmente poco volentieri ne’ suoi Stati, stimando pericolosi i partigiani dell’ Assemblea per le velenose dottrine che andavano spargendo, e non meno i regii che avevano l’imaginazione troppo esaltata dalle lusinghe di una sognata controrivoluzione ; che alienissimo dal prendere la menoma ingerenza in questi affari e dal compromettervi le proprie armi, come era stato forse occitato a fare, avrebbe però adoperata la più vigile attenzione sopra la condotta elei fuorusciti francesi e de’ loro aderenti ne’ proprii Stati, precauzione che se riconosceva indispensabile in ogni prudente governo, la trovava necessarissima, e forse non mai abbastanza efficace nella Germania, da lui reputata esposta a maggiore pericolo di qualunque altro paese per trovarsi divisa ^tra varii piccoli principi, non abbastanza per sè potenti per tenere nella dovuta subordinazione i loro sudditi, nè abbastanza prudenti per conservare una certa temperanza di governo, e soprattutto’per essere stata la Germania la prima sede di certe società di|moderna istituzione, dalle quali egli asseriva aver autentiche prove che erano per occulte vie uscite le prime scintille di quell’ incendio che ora stava desolando la Francia. A questo numeroso convegno di principi in Venezia fu attribuita una intenzione politica, molto più che poco prima v’ era stato accolto e colla solita magnificenza veneziana festeggiato il suddetto conte di Artois (1). E invero poco stettero ad apparir segni d’un mutamento (1) Lettera di ringraziamento dell’ ambasciatore di Francia a Venezia M. de Bombelles, 10 marzo 1791, in nome del re e del conte. Voi.. IX. 23