% 14 sfcamente vestite e senza il velo sul viso, legge questa antichissima della Repubblica, e richiamata in vigore con una energia, che bene mostrava la gravezza del male, ancora nel 1794 e 1797 (1). A’ quali disordini contribuiva altresi il fallace metodo di educazione, che in mezzo a tanto rivolgimento di costumi, continuavasi ad osservare per le fanciulle. Allevate in appartata stanza del palazzo, o più spesso ancora nei conventi, ricevevano, salvo alcune eccezioni, una istruzione molto limitata, non comparivano nei teatri e ai pubblici spettacoli, non trattavano nemmeno il fidanzato se non in presenza della madre o di alcuna parente. Ma seguito il matrimonio senza alcuna antecedente conoscenza personale dello sposo, ignare affatto del mondo e de’ suoi pericoli, si trovavano ad uu tratto sbalzate da una quasi totale clausura, in mezzo al vortice di esso, smaniose di godere, esposte a tutte le seduzioni. Dal che avveniva che siffatte unioni potessero di rado riuscire felici, e ne derivavano le frequenti separazioni, il libertinaggio d’ambe le parti, il deperimento fisico e morale, la rarità della discendenza, e quindi 1’ estinzione di tante famiglie nobili. Altre fanciulle, specialmente nelle case ove erano parecchie, venivano consacrate al chiostro, predisponen-dovele fino dall’infanzia, e giovandosi di tutte le arti che servir potessero a strappar l'oro dalle labbra l’indissolu- (1) Consiglio X, Filza Comune 13 marzo 1797. — Ma vedendo ora inosservate queste leggi per una qualità e nuova forma di vestiario, col quale non arrossiscono non solo di giorno per le strade e piazze, ma osano profanando il tempio di Dio presentarvisi, e rendere equivoco il carattere loro .... si autorizzano i Capi a procedere anche contro i padri e i mariti conniventi, da’quali esse devono dipendere, e che per loro diritto di autorità domestica sono e devono essere responsabili della condotta delle femmine stesse».