322 quanto fosse possibile inosservate. Quindi ripetute le considerazioni e i motivi che consigliavano d’ astenersi in quel momento da ogni ulteriore disposizione militare e di nuove cariche, invocò la sapienza del Consiglio a rifiutare 1’ effetto del bossolo non sincero come arrischiato e decisivo. Prese a parlare dopo il Michiel il nobil uomo Alvise Mocenigo, dai quale enumerate con molta energia le occupazioni fatte dalle armi francesi, le vessazioni che soffrivano i sudditi, ed il bisogno di opporre qualche difesa, non che d’ imitare 1’ esempio delle decorse neutralità, ricercò egli pure il bossolo non sincero ad oggetto che, pur rimanendo di spettanza dei Savii di proporre tutto ciò che in tal riguardo troverebbero opportuno, fossero però tenuti ad esporre prontamente il risultato delle loro meditazioni. La seduta diveniva burrascosa, il che vedendo pre-sentossi per la terza volta il nobile Soranzo, e declinando dalla prima domanda, protestò che non intendeva d’ introdurre inopportuno riscaldo negli animi del Senato, nè di promuovere cose che turbassero la pubblica tranquillità, e molto meno di condurre la pubblica autorità a passi troppo rapidi e arrischiati, ma che desiderava unicamente che si manifestasse la mente del Senato, onde gli eccellentissimi Savii versar dovessero sulle circostanze rappresentate, e sui provedimenti che dietro il praticato nelle decorse neutralità, si potessero proporre ed adottare. Levatosi finalmente il nobil uomo Filippo Cal-bo, savio di settimana, chiamò la riflessione del Senato sulla somma delicatezza dell’ argomento, sulle ben differenti circostanze delle passate neutralità in confronto della presente, sull’ attuai esistenza di poderose forze straniere in Terraferma, sugli oggetti e pretesti di scon-