427 scopo finale. Cominciò dunque Bonaparte prima dell’apertura della campagna ad eccitare sordamente i sudditi veneziani alla insurrezione (1) ; società patriottiche nelle quali figuravano parecchi Francesi si andavano formando in alcune città, particolarmente a Brescia e a Bergamo, al fine di preparare gli animi alla meditata rivoluzione. Erane 1’ anima 1’ ajutante generale Landrieux, e da lui partivano tutte le macchinazioni, e all’ ingegno suo affidava Bonaparte 1’ esecuzione del suo disegno, menti-’ egli marciava a combattere l’inimico (2). Tale era la disposizione di questo in sulla fine di febbraio del 1797. Il grosso dell’esercito trovavasi sul Tagliamelo, 1’ ala destra sotto gli ordini dei generali Ker-pen e Laudon stava dietro la Lavis e la Noss per difendere l’ingresso del Tirolo ; la brigata Lusignano accampava dietro al Cordevole nei dintorni di Feltre ; l’avanguardia comandata dal conte di Hohenzollern era sulla Piave. Di rincontro Bonaparte avea unito quattro divisioni del suo esercito nella Marca Trivigiana ; Massena era a Bassano, Guyeux a Treviso, Serrurier a Castelfranco, la divisione Bernadotte avviavasi ad occupar Padova. Il corpo destinato ad operare nel Friuli era forte di trentasette mille nomini ; il generale Jouberf colla sua divisione, e con quelle dei generali Dalmas e Baraguey d’Hilliers era incaricato di combattere contro Kerpen e Laudon nel Tirolo (3). (1) Guerres des Français en Italie, I, 261. (2) Ibid. (3) Dt'jà 10000 Esclavons rassemblés a Venise sous le pretexle de couvrir cette capitale, n’ attendaient que le signal pour se lier par Verone, aux corps autrichiens du Tgrol! ! Guerres ec. I, 264. Ma ben diversamente scriveva il 9 febbrajo il Senato al Rappresentante di Verona : S’ intende con rincrescimento, che ad onta delle insinuazioni e proteste fatte giungere al generale Cervoni col mezzo del tenente colonnello Avesaui, non vi sia riuscito d’impedire le motivate dimostra-