149 il giorno 28 marzo 1432 dal Consiglio de’ Dieci la deliberazione di provvedere maturamente ma col necessario vigore nella faccenda di lui, al quale oggetto esso domandava al Senato 1’ aggiunta di venti consiglieri, venendo così il Consiglio a comporsi di trentasette individui (1). E considerando che 1’ argomento domandava per sua natura una strettissima segretezza, erasi perfino proposto che il Senato avesse a restare in seduta permanente fino a compita deliberazione sull’argomento ; ma la parte non passò e fu invece decretato pena capitale e degli averi a chi parlasse del contenuto delle lettere ricevute e lette nel Senato come altresì della convocazione del Consiglio dei Dieci e dell’ aggiunta ad esso data (2). Essendosi poi riscontrata qualche irregolarità nella seguita ballottazione, la proposta fu presentata di nuovo alla votazione e confermata (3). In generale dall’ attento esame degli atti, che a questo gran processo si riferiscono, apparisce con quanta renitenza e come solo dopo significantis- (1) illisti Cons, X,rp. 31. (2) Die XXVIII marcii. Dnus Dux et consiliarii omnes. Quod consilìum rogatorum licen-tietur, sed mandetur omnibus sub poena haveris et personae, quod te-neant secretas litteras in dicto Consilio et similiter convocatum hujus Consilii de Decem ac additionem datam dicto Consilio. De parte 12 ; secunda vice : de parte 18. Ser Marco Barbarigo. j Laurentius Capello. / capita. Laureatius Donato. ; volunt q. consilium rogator. debeat remanere et non licentiari donec positus erit finis his que tractari debent in isto consilio : de parte 16 ; secunda vice de parte 16 non . . . o . . . non (secunda vice) o non sincere o . non sincere . . . o Fu dunque stanziata la prima. — Misti Cons. X, N. 11, p. 34. (3) Quoniam in partibus suprascriptis collectae sunt sex ballotae pauciores quam sit numerus hujus consilii cum additionè congregati et consiliarii teneant quod debeat iterum balotari et advocatores comu-