I 32 re dell’estremo orizzonte, si discernono ville, i-solette, campagne, si distinguono monti da lungo, e all’alba ed alle squille ode, chi ben ascolta, i sacri bronzi del vicino contado. Quivi non fondachi, non popolose botteghe, ma chiuse , abbandonate finestre ; e un perpetuo silenzio non da altro interrotto che dal pianger dell’on-de, rotte dal vento alla riva, o dalle voci dei rari battellieri invitanti sommessamente chi passa. Parlo delle Fondamente nuove, or veramente nuove di zecca. Si direbbe che quella contrada esercitasse un certo potere sugli animi delle persone, perchè non si tosto uno ha messo il piede in sul ponte dell’Ospedaletto od è uscito per l’altro capo della via, che il volto gli si allunga e i pensieri gli passeggiano come a dir sulla fronte. Di rado per que’sassi si veggono due volti sorridenti; la gente va sola, dispaiata, al passo Che fanno le letane per lo mondo, oppure s’incontrano certe coppie misteriose dell’un sesso e dell’altro in sì stretti e gravi ragionamenti che par che fuggano gli altrui sembianti. Nè in nessun altro luogo m’è accaduto di trovare un numero sì grande di persone discorrenti non con altri che con la comoda compagnia di sé stessi, ed appunto qui viene in traccia d’entusia-