306 neziani coi quali aveano fino dal 1451 stretto un trattato di alleanza, e per cui opra aveano teste composte le cose loro con Firenze. Era allora ambasciatore della Repubblica a Siena Francesco Contarmi, non meno illustre per la scienza onde fu professore di filosofia nell’ università di Padova, cbe pel valore delle armi adoperate in favore dei Sanesi e per la valentia con cui quei fatti descrisse ne’ suoi commentarii (1). Difese dapprima la città contro il conte Aldobrandino Orsino di Pitigliano (2), poi contro il Piccinino, il quale osteggiato anche dallo Sforza e dai Fiorentini si trovò serrato nelle Maremme ove perdette per la mal’aria gran parte de’suoi soldati. Alfine per la mediazione d’Alfonso, ottenuti da Siena venticinque mila fiorini, se ne partì, recandosi negli Abruzzi presso al suo protettore. Nè tardò molto ad offrirsegli occasione di tornare in campo, soccorrendo d’ ordine d’ Alfonso il duca Federico di Montefelt.ro signore d’ Urbino, grande protettore delle lettere e dei letterati, nella sua guerra contro Sigismondo Malatesta signore di Rimini. Altra guerra nello stesso tempo sosteneva Alfonso contro Genova cui non poteva perdonare la sua prigionia nella battaglia di Anzo, nel 1435, e di essere in alleanza cogli Angioini. Genova, riacquistata eh’ ebbe in quell'anno la sua libertà, scuotendo da sè il dominio milanese, si era data di nuovo un doge nella persona d’Inardo di Guarco, figlio di quel Nicola eh’ era stato capo della repubblica durante il tempo della guerra di Chioggia (1378-1383) ; ma agitata dalle interne fazioni, non avea più preso parte nelle (1) Francisci Contarmi viri clariss. de rebus in Hetruria a Sene ¡inibiti; gesti», cura cidversus Fiorentinos, tam adversus Ildebrandi-num Ursinum Pitilianensium comitem, libri tres. Nato nel 1421 da Nicolò che in Padova lesse jus civile e da Maria da Carrara figlia naturale di Jacopo II, fratello di Francesco, signore di Padova. (2) €ecretci XX, agosto 1455.