176 soffitto ornato ad oro e con belle pitture ; ebbe poi la libreria varii altri doni di libri e di rendite ; in fine per le vicende politiche andò in parte dispersa, in parte passò a quella di s. Marco (1). Continuando la Repubblica nella protezione da lei accordata al papa, assoldava i due generali Erasmo da Narni, famoso poi sotto il nome di Gattamelata, e il Brandolino (2) ; e i continui motivi di querela che sorgevano tra essa e Filippo, nonché la parte opposta da loro abbracciata in quelle contenzioni religiose, facevano prevedere non lontana una nuova guerra fra i due Stati. Perciò consentiva il 22 gennaio 1434 a trattare di una lega coll’ imperatore (3) a patto che le avessero ad appartenere tutte le terre di qua dal-1’ Adda, rimanendo quelle di là a disposizione dell’ imperatore ; scriveva al suo oratore a Napoli persuadesse quella regina Giovanna II a proteggere gli Stati del papa (4), rappresentando il duca, che li minacciava, come principe d’insaziabile ambizione, il quale conquistate le terre della Chiesa, volgerebbe le armi all’ acquisto di quelle di Napoli ; stesse dunque bene sulle guardie, prevenisse, opponesse argine a quel torrente avanti che traboccando, lei pure trascinasse nel suo furore ; se ad una lega coi Veneziani fosse disposta, accetterebbonla. Avvisavanla intanto avere il papa finalmente aderito al concilio di Basilea, ogni pretesto a Filippo essere tolto (5). Solo l’animo inquieto, la brama di dominar tutta Italia fargli sempre muover le armi. (1) Risulta anche dal Sanudo ms. presso Cicogna che la principal parte nella fondazione della libreria si debba a Giovanni Lanfredini fattore della società medicea a Venezia. « Questo Zuan Lanfardini d’ordine de’ Medici fece la libreria piccola ma polita di frati di s. Zorzi mazor come 1’ è al presente dove sono 1’ arme de Medici e le sue ». (2) Secr. XIII, 28 die. 1483, p. 34, 35. (3) Secr. XIII, 42. (4) Ibid. 15 feb. 1434, p. 46. (5) Labbe, Conc. Basii, sessione XIV, 3.