433 tendente Carlotta (1). In questa condizione di cose parve al veneziano governo ottimo spediente quello di assumere apertamente la protezione e anche, occorrendo, il possesso # dell’ isola, onde imporre più rispetto ai Musulmani e troncare d’ un colpo le speranze di chi agognasse a quel trono. Giunta adunque a Venezia per lettera della regina Cornaro del 19 ottobre 1474 la notizia della morte dell’ unico suo figliuolino, il Senato spedì tosto in Cipro il padre di lei, Marco Corner, con commissione di operare per modo che nobili e popolari continuassero nell’ obbedienza verso la regina, così volendo assolutamente la Repubblica, nè si facesse alcun mutamento negli ordini esistenti. Scriveva altresì alla regina mandasse un ambasciatore al soldano del Cairo scusandosi del ritardo del tributo e raccomandavale non mancasse per 1’ avvenire di soddisfarvi. E siccome apparivano segni di qualche grave macchinazione, per opera in ispecia-lità di un conte di Rocas, questo fu preso e mandato a Venezia, ove fu posto nelle Torricelle, e s’inviarono nell’isola rinforzi di truppe (2). Avuti poi avvisi da Firenze di lettere intercette della regina Carlotta che domandava soccorsi a Genova, la Repubblica passò a provvedimenti ancor più rigorosi, incaricando il capitano generale Antonio Loredan di mandare a Venezia la madre del defunto re Giacomo, Maria Patras, la figlia Zarla e i figli bastardi di lui (3), ai quali veniva assegnato onorevole alloggiamento in uno dei tre monasteri di s. Zaccaria, di s. Maria della Celestia, o delle Vergini. A ridurre infine pienamente l’isola nella dipendenza veneziana erasi proposto mandarvi, come già a Candia, una (1) Riusciti vani i suoi tentativi cedette le sue pretensioni a Carlo I suo nipote duca di Savoja, quindi il titolo assunto da questi duchi di re di Cipro, 1485. (2) 8 genn. 1476, Secr. XXVII, p. 51 t.° (3) Misti Cons. X, 24 sett. e 30 ott. e 1 nov. 1477. Vol. IV. 55