6 arti ed altri pubblici spettacoli (1). L’arte dei Veluderi (vellu-tai) mandò fino nelle città circonvicine annunzii delle giostre che proponeva di dare (2), ed ebbe allora origine la Compagnia della Calza, così detta [perchè quelli che vi erano ascritti, portavano sui loro stretti calzoni dalla metà della coscia a’ piedi una qualche impresa, partita in più colori, o per lo lungo o di traverso, ora con stelle, rabeschi, immagini d’ uccelli o di quadrupedi, ora, e in solenni occasioni, con ricami d’ oro, perle e pietre preziose. Vestivano giubbe di velluto o di panni d’oro e di seta, con maniche aperte, e allacciate da nastri di seta, per modo da lasciar trasparire alcuna parte della camicia. Alla giubba soprapponevano un mantello di panno d’oro, di damasco o di tabi chermisino con cappuccio a punta, che cadendo dietro alle spalle mostrava nell’interno l’impresa della compagnia, in ricco trapunto. Coprivano la testa d’un berretto rosso non già di trattare minutamente di tutte quelle parti che spettano piuttosto o a monografie di certi tempi e luoghi, o alle storie speciali del commercio, dell’ industria e via discorrendo. Le ricerche erudite sui primi tempi non furono da lui stimate opportune per un libro, eh’ ei vorrebbe a poter suo rendere popolare, e compariranno forse in un supplimento alla fine dell’ opera. Giunti ora al secolo XV, i documenti sono in tale abbondanza che il racconto viene desunto quasi esclusivamente da essi, e presenterà quindi molte cose o del tutto nuove o sotto un nuovo aspetto e con vedute affatto differenti da quelle con cui furon trattate finora. (1) Molte e cospicue dignità avea egli sostenuto nella Repubblica. Nel 1378 fu Proveditor a Pola ed ebbe parte nella battaglia ; combattè a Chioggia : nel 1381 andò Castellano a Corone e Modone, nel 1385 podestà a Chioggia, ambasciatore in Friuli, procurator di s. Marco nel 1386, nella qual dignità insieme con Pietro Cornaro fece erigere la cappella di s. Domenico, ora del Rosario, nella chiesa de’ santi Gio : e Paolo, e in quella di san Marco il bellissimo prospetto di marmo con istatue che divide il coro dalla navata, e la Croce d’ argento soprapposta all’ architrave di quel parapetto ; nel 1398 ambasciatore per trattar di pace e confederazione con Firenze, Bologna, Padova, Ferrara e Mantova contro il duca di Milano ecc. Vedi Cicogna Inscrizioni t. VI, p. 69 e seg. (2) Verci t. XVIII, tra i documenti.