330 soli ed avete tutto il moudo contro, non solamente in Italia ma anche di là dai monti. Siate certi che i vostri nemici non dormono. Consigliatevi bene, che per Dio, ne avete bisogno. So quel che vi dico .... So quello che avete trattato col duca di Savoja per muoverlo contro di me, e similmente con Obietto di Fieschi e coll’ arcivescovo di Genova. Vi prego non date fastidio ad altri. State in pace per ben vostro e della Cristianità». Un altro giorno ancora il duca chiamò il Gonella e licenziandolo per Venezia, gli fece un quadro delle forze della lega, gli disse aver già mandato a sturbare le pratiche della Repubblica col Turco, e a fargli conoscere la condizione di lei ; farebbesi in modo che non potessero i Veneziani navigare in nessun luogo ; avrebbero nemici non solo in Italia, ma gli oltramontani ancora ; tuttavia da essi dipendere la pace, ma se volessero la guerra, replicava, l’avrebbero e la più pericolosa che mai ; scriverebbe infine al suo ambasciatore, che quando fra otto o dieci giorni dopo il ritorno del Gonella, non avesse risposta soddisfacente, si partisse. Convocatosi il Senato il 23 novembre 1467, fu risposto : essere la Signoria sempre amica della pace, nè aver guerra alcuna col duca Galeazzo ; se il Colleoni, finita la sua condotta, volle partire e tentare la propria fortuna, accettando l’invito dei fuorusciti fiorentini, per rimetterli in istato, non essere colpa questa della Repubblica, nè aver essa mancato di dissuadernelo ; vedendo poi tutte le potenze d’Italia collegate contro di esso, un giusto timore delle conseguenze d’ un suo rovescio aveala mossa ad armare, e tanto piti che ben sapeva le grandi offerte fattegli perchè si volgesse contro la Repubblica ; e tuttavia per non accendere maggior fuoco non avea questa fatto tutto quello che avrebbe potuto in suo favore. Ma pretermei tendo tutte queste cose, la ferma e indubitata intenzione della Signoria essere quella