370 mezzi a mantenere quaranta galee armate, non che quel numero si grande che sarebbe necessario per resistere a tanta potenza ; doversi quindi pensare prima di tutto alla propria conservazione e accettare il salvacondotto. Il partito fu preso ma con molte contestazioni, e fu mandato ambasciatore Girolamo Zorzi (l). Ma mentre tra i principi cristiani come al solito molto si discuteva e nulla facevasi, l’armata del Turco uscita il 20 maggio da Costantinopoli si dirigeva verso il mar maggiore ove colla presa di Caffa poneva fine al dominio genovese in quelle parti; perdita funesta all’Europa in generale che di colà commerciava colla Persia e poteva concertare con quei popoli, egualmente nemici degli Ottomani, la comune guerra contro di questi. Era finalmente arrivato in Persia l’ambasciatore veneziano Giosafatte Barbaro, ma assalito lungo il cammino, arrivava solo, spoglio di tutto, salvato soltanto per la celerità del suo cavallo. Usunhasan il fece vestire, e gli assegnò il mantenimento, mandò per tutto il paese a cercare gli assassini e licenziava Paolo Ognibeni albanese nunzio della Repubblica colla promessa di vigorosi sussidii all’anno nuovo. Scriveva quindi il Senato premurosissime lettere a Jacopo Quirini e] Pietro Diedo consiglieri a Cipro facessero buona guardia all’ isola, assumessero l’amministrazione finanziaria, per introdurvi la massima economia, tenessero amico il Sultano d’Egitto pagando puntualmente il promesso censo, e a Loredano ordinava mandasse prontamente quattro triremi a protezione dell’ isola, anche per sospetti di nuovi movimenti di Carlotta (2). Le pratiche col Turco continuavano, ma tali erano le sue pretensioni che il (1) Malip. p. 109. (2) Secr. XXVI, 7 giug. 1475, p. 19.