343 di quelli che si adopravano a rappresentarlo minore del vero ; essere la flotta turca forte di un trecento cinquanta vele; oltre centomila il numero dei soldati che movevano a quell’assedio seco recando quantità non più veduta di macchine e artiglierie ; aver la Repubblica mandato truppe, navi, danaro, dissanguandosi quasi per soccorrere a quell’ isola, e allontanare dalla Cristianità tanta sciagura, ma vani riuscirebbero i suoi sforzi, se il papa, se gli altri principi cristiani non accorressero prontamente in aiuto ; ora scriveva narrando il funesto evento ; ma non perciò dicevasi smarrito dell’ animo (1), anzi pronto a rinnovare i più vigorosi provvedimenti ; quietassero però le italiane discordie ; una generale confederazione a salute comune si formasse. Il sultano era partito pochi giorni dopo da Negroponte, lasciandovi ventimila uomini di presidio (2) e la flotta si dirigeva ad entrare nello stretto di Gallipoli. Seguivala la veneziana fino a Scio con isperanza di romperla (3) e colà giunta, il capitano chiamò Consiglio, e volle che ognuno mettesse in iscritto il proprio parere (4). La maggior parte opinò non fosse da mettere in pericolo 1’ armata (5), e così questa fece senz’ altro ritorno a Zia ® Cea, mentre la turca riducevasi salva e in trionfo nello stretto (6). Il Canale, ri- (1) Non tamen fracti omnino aut animo dejecti q. imrno instantia pericutorum excitatiores et eretiores facti sitmus ad remedia et provisiones fociendas. Ibid. p. 122. (2) Ritmo in ottava rima. (3) Malipiero p. 63. (4) Ibidem. (5) « Il Canale pose in consultazione se si dovesse incontrare e combattere I’ armata nemica, ma mentre alcuni contradicendo al partito come troppo pericolo fosse 1’ affrontare vittorioso, fastoso, et ardito nemico, altri desiderosi di risarcire la pubblica riputazione e di vendicare li ricevuti danni, persuadendo la proposta, consumavano il tempo . . . poterono i turchi salvi ritirarsi dentro lo stretto ». Paolo Morosini p. 664. (6) La perdita de’ Turchi che il Castellana e Malipiero portano