68 che religiosamente atterrebbesi a quanto il Concilio fosse per decretare. Ma ad un tratto ecco sparire papa Giovanni e, favorito da Federico duca d’Austria, sottrarsi al concilio (21 marzo 1415), il quale allora lo dichiarò decaduto. Gregorio XII, pensando anch’ esso a cedere, fece leggere dal suo incaricato, Carlo Malatesta, il formale atto di sua rinunzia (4 luglio 1415) e ripreso il nome di Angelo Corrano e il titolo di cardinale, si ritirò a Recanati ove mori il 18 ottobre 1417 in età di novant’ anni (1). Non restava dunque che Benedetto XIII, il quale persisteva nel non voler rinunziare, onde anche la Spagna stancatasene 1’ abbandonò e si unì al Concilio, dal quale nella sua sessione del 26 luglio 1417 fu solennemente deposto. Si procedette allora all’ elezione del nuovo papa che fu il cardinale Ottone Colonna col nome di Martino V, il quale si diede con tutto l’impegno a restituire la pace alla Chiesa. La Repubblica non tardò a mandargli suoi ambasciatori Marino Oa-ravello, Antonio Contarmi, Francesco Foscari e Fantino Michiel i quali furono accolti con pompa solenne (2). E mentre le questioni religiose così occupavano il Concilio, l’Italia era in preda a parecchie rivoluzioni. In Genova l’un doge succedeva tumultuariamente all’altro: Bologna mettendosi in libertà si governava per nove anziani, e un gonfaloniere di giustizia, chiamava un podestà veneziano che fu Fantin Dandolo e otteneva un prestito dalla Repubblica ; Ancona mandava offerendo a questa la propria dedizione per liberarsi dalle incursioni del signor di Pesaro, ed alzava anzi la bandiera di s. Marco, ma la Repubblica che non voleva darsi 1’ apparenza di profittare delle confusioni della Chiesa per ispogliarla delle sue terre, disapprovò (1) Sismondi, Cap. LXII, e Muratori Annali. (2) Secreta VI, 19 die. 1417, p. 184.