410 erasi con quei due principi reconciliato e aveva aderito alia lega contro la Repubblica già sua alleata (1). 1483. Scriveva il papa (2) : « Fino dal suo innalzamento al pontificato aver avuto l’animo sempre volto alla pace, aver a questa eccitato con ogni suo potere non solo tutt’ i principi d’Italia, ma quelli eziandio d’ oltremonti e lontanissimi ; e se contro la sua volontà e il suo istituto avea qualche volta prese le armi, ciò essere avvenuto soltanto a conservazione delle libertà della Chiesa per le quali all’ uopo dar dovrebbe la vita stessa, e perchè poi vera e durevol pace ne conseguisse. Ora insorta, contro il suo desiderio, gravissima e funestissima guerra, per la quale inenarrabili danni esserne derivati a Sua Santità, provincie desolate, sedizione tra i cittadini, devastate le marittime spiaggie, chiusa alla città l’introduzione de’ viveri, impedito il venire a quelli che da tutte le parti del mondo erano soliti accorrere all’alma città, tolti i proventi ai cardinali, Ferrara, insigne città della Chiesa, in manifesto pericolo, l’universa Italia da intestina guerra dilacerata, avea piegato 1’ animo alle suppliche di Ferdinando re di Castiglia e delle varie città, e *dei molti abitanti, considerando anche l’uopo che facea del-1’ unione per resistere alle irruenti orde ottomane, e volge-vasi al doge e alla veneziana Repubblica persuadendoli a depor le ire e toglier ogni motivo di discordia, restituendo quanto aveano tolto e ritirandosi dalla ferrarese impresa, dal che verrebbe laude immortale al veneziano governo, e degna opra farebbe della sapienza onde fu in ogni tempo famoso. » La Repubblica, a tanto avvenimento, non lasciava di (1) Malip. p. 268 « e parte per necessità parte per el continuo stimolo dei principi sopra diti, el papa se La resolto de separarse de la Signoria.» (2) 11 Die. 1482, Malip. 271.