240 promesse, dalle quali allettato lo stesso Uniade si lasciò imprudentemente trascinare ad uscire di nuovo in campo con un esercito di soli diecimila uomini, co’ quali s’avanzò nella Bulgaria. Non tardò Murad, che intanto avea rinunziato al trono, a lasciare il suo ritiro per mettersi nuovamente alla testa de’ suoi guerrieri, ed era 1’ 11 novembre 1444 quando fu combattuta la grande battaglia di Varna. Uniade assalì il beglerbeg d’ Asia e lo respinse, i Valacchi dal canto loro batterono l’esercito di Rumili, già le cose piegavano in favor dei Cristiani, quando il cavallo del re Ladislao ferito di freccia ad un piede cadde, e con esso il suo cavaliere, cui un gianizzero spiccò prontamente la testa dal busto e l’infilzò sopra una lancia. A quella vista tutto 1’ esercito ungherese si disordinò e si diede alla fuga ; i Turchi l’inseguirono menandone grande strage. Si volse quindi Murad a nuove conquiste nel Peloponneso, ove Costantino Paleologo, che fu poi 1’ ultimo imperatore di Costantinopoli, teneva ampio dominio, possedendo Sparta, Corinto, Patrasso, Tebe, la provincia della Locride Ozolis ed il Pindo ed avea ben fortificato l’istmo che unisce il Peloponneso alla Grecia settentrionale, detto l’Examilon o dalle sei miglia. Ma furono vani sforzi, che superato l’istmo caddero nelle mani di Murad anche Corinto e Tebe ; Patrasso fu devastata, e quando il sultano accordò la pace a Costantino (1446), ciò fece soltanto a patto che tutto il Peloponneso gli fosse tributario, come già eralo suo fratello Tommaso despota d’ Acaja. Anche il tributo di Ragusi fu aumentato da cinquecento zecchini a mille per punire quella Repubblica d’ aver unito due galere alla flotta del papa che trasportato avea i Crociati (1). Venezia, che avea sollecitato soccorsi per sostenere (1) Hammer, ibid. 453.