62 papa, il re di Francia (1), Giovanni de' Medici (2) ; Ladislao re di Polonia invece proponeva lega ed appoggio ai Veneziani (3), ma Sigismondo stesso cominciava a mostrarsi più inchinevole agli accordi, maneggiati principalmente dal conte di Cilly e da Lorenzo cavaliere de Pastok gran siniscalco (4). La Repubblica mandò allora Tomaso Mocenigo e Antonio Contarmi in Friuli (5) e superate molte difficoltà fu conclusa il 17 aprile 1413 mia tregua per cinque anni comprendendovi per parte del re de’ Romani, che s’intitolava altresì re d’ Ungheria, Dalmazia e Croazia (6) : Lodo-vico patriarca d’ Aquileja, Enrico e Bernardo conti di Gorizia e del Tirolo, Federico conte di Ortenburgo, Giovanni Francesco marchese di Mantova vicario imperiale e il nobile Roberto de Waldese ; dalla parte de’ Veneziani, il marchese d’Este, Carlo e Pandolfo Malatesta, Opizzo da Polenta di Ravenna, Tristano Savorgnano, i loro alleati del Friuli e del Lago di Garda, come Vinciguerra e Antonio fratelli d’Arco ecc. Pattuivasi la liberazione dei prigionieri (7) ; che l’imperatore recandosi a Roma avrebbe passaggio per le terre ed acque della Repubblica e sarebbe fornito di' vettovaglie per sè e le sue genti verso pagamento e (1) Secreta V, pag. 46. (2) 11 Luglio 1412, Secreta V, pag. 46. (3) 28 Novembre 1412, Secreta V, pag. 87. (4i 23 Gennaio 1412 cioè 1413 Secreta V, pag. 108. (5) 28 Marzo 1413 Secreta, V, pag. 120. (6) Commem. X, 130. (7) Trovandosi tra i prigióni menati in Ungheria i nobili Tomaso Barbarigo già podestà di Serravalle e Biagio Magno podestà alla Motta, due cavalieri ungheresi che si trovavano ugualmente prigioni a Venezia proposero di mandare il loro cappellano a trattare del cambio ; tu rifiutato affinchè non fosse notata una disparità a favore de’ nobili in confronto de’ popolani : Quia volendo querere cambium da nri~s nobilibus respectu popularium quib. sunt incise manus, et qui se redemerunt per pecunia, csset non bona equalitas et talis con-suetudo duceret malas consequentias in futurum. Secreta V, 28 marzo 1412.