15 ore. So bene che certi animi dilicati o romiti se ne spaventerebbero; ma io non me ne spavento già io : a me piace la confusione e la calca ; ognuno mi farà la giustizia di credere che sotto le Procuratie sarò a quell’ ora a mio agio. Quivi non si ha nè meno a durar la fatica di muover le gambe: la gente vi porta sui gombiti e fa per voi quell’ ufficio. Ed anche a spassarmi in una certa libertà di espansione, ed a fare le mie parti in privato, assumo talora 1’ incognito con un bel paio di baffi od una sufficiente prolungazione di naso ch’è un’ ammirazione a vedermi. Ma mentre qui si passeggia, là fuori la gente attende a più gravi faccende e fa vendite o acquisti: quello è un banco di zufoli, là appresso si vendono le tabelle e le nacchere o altrettali arnesi da fare strepito e suono: imperciocché qui nessuno non istà già baloccando, o colle mani alla cintola; qui si canta o si batte e più comunemente si fischia agli orecchi del prossimo e in onore del carnovale. Ho veduto spesso persone anche gravissime tutto il tempo dell’ anno girar su e giù da sè a sè e pel solo piacer della musica, con uno di quegli ordigni fra’ labbri. E perchè no? non si porta a quel modo liberamente la pipa o lo stuzzicadenti per le contrade? col cigarro in bocca non fannojle loro osservazioni perfino i collaboratori della Moda del signor