461 mai. Imperciocché riconoscendosi essere Venezia pervenuta a sì alto grado di riputazione e di ricchezza solo pel commercio del mare e per la navigazione, onde conducevasi ogni anno grande quantità di spezie, che i forestieri concorrevano poi ad acquistare, e per la presenza loro e per il traffico recavano utilitade immensa, ora per questo nuovo viaggio le spezie sarebbero dalle Indie condotte a Lisbona, ove ungheresi, tedeschi, fiamminghi, francesi si recherebbero ad acquistarle, potendo colà averle più a buon mercato. E ciò perchè le spezie che venivano a Venezia, passavano per tutta la Soria e pei paesi del Soldano, pagando in ogni luogo esorbitanti dazii, onde al loro giungere a Venezia si trovavano essere aggravate di tanto, che ciò che in origine valeva un ducato erasi alzato fino a ducati sessanta ed anche cento. Dallo quali angarie andando esente il viaggio per mare, ne avveniva che il Portogallo poteva darle a molto minor prezzo. E mentre i più saggi ciò vedevano, altri si ostinavano nel non prestar fede alla notizia, ed altri ancora dicevano che il re di Portogallo non avrebbe potuto continuare questa navigazione di Calicut, poiché di tredici caravelle che vi avea spedite, sole sei erano tornate salve, che il danno avrebbe ad èssere maggiore dell’ utilità, e che non si troverebbero così facilmente uomini che acconsentissero ad esporre la loro vita in sì lunga e pericolosa navigazione ; che il soldano di Alessandria vedendosi mancare un sì bel profitto pel passaggio che le spezie facevano per le sue terre, vi avrebbe provveduto ; e come suole spesso avvenire, cercavasi trovar fuori ragioni ad appoggio della propria opinione rifuggendo dal prestar ascolto e fede a quanto vien raccontato di cosa che torni a proprio danno» (1). Intanto non tardavano a farsene sentire gli effetti nella notabile diminuzione delle vendite delle spezie. Per lo (1) Priuli Diarii, pag. 108.