LE ROCCHE DI CATTARO Questo piccolo paese nel quale ogni uomo è soldato, che in tante occasioni seppe fronteg- giare un nemico cinquanta volte superiore di numero, ha sempre ispirato timore a chi poteva vederselo sorger contro, e non è quindi strano che fra i potenti che ne hanno ricercato l’amici- zia vi sia anche Napoleone I, il quale all’apogeo della gloria vagheggiò egli pure — come risulta dalla sua corrispondenza segreta con Eugenio Beauharnais — un’alleanza co’valorosi figli della Montagna Nera, onde impadronirsi di tutta la costa adriatica orientale. Il Montenegro non amico è un vicino che dà da pensare; e se da una parte l’impero austriaco, per le stesse ragioni per cui la repubblica di San Marco teneva tanto al possesso delle bocche di Cattaro, che rappresentano una ottima base per garantire il dominio del bacino centrale del- l’Adriatico, ha dato un grande sviluppo alle fortifi- cazioni verso il mare, si spiega d’altro canto che nulla abbia del pari trascurato per renderle difen- dibili anche dalla parte di terra. Quando nel 1859 la guerra si sentiva vicina, l’Austria comprese facilmente che il Montenegro amico della Russia e della Francia avrebbe po-' tuto a un momento dato crearle seri imbarazzi, e credette di doversi prenlunire costruendo una catena di opere nei punti più deboli del confine.